Presente nell’area una elevata contaminazione da composti organici clorurati, sia nel terreno sia in falda acquifera. La falda contaminata da composti organici clorurati raggiunge alcuni pozzi da uso agricolo e potabile che sono stati chiusi a seguito di ordinanza sindacale; il plume di contaminazione ha direzione verso i principali pozzi di emungimento ad uso potabile del Comune.

La messa in sicurezza dell’area si articola in diverse fasi: installazione di palancole di sostegno scavi, realizzazione di scavi e smaltimento dei terreni contaminati; demolizione di strutture in calcestruzzo e bonifica delle strutture in amianto; installazione di pozzi e degli impianti di air sparging (AS) e di soil vapor extraction (SVE) per il trattamento in situ della falda; installazione di un pozzo barriera e dell’impianto di trattamento delle acque emunte (Pump & Treat) con trattamento di “stripping e filtrazione su carboni attivi” e scarico delle acque in acque superficiali; installazione di una nuova rete di monitoraggio della falda; gestione degli impianti (SVE-AS-P&T) sino a raggiungimento degli obiettivi di bonifica; monitoraggio dei sistemi di trattamento e monitoraggi ambientali (rete di monitoraggio acqua e monitoraggio aria).

Per la bonifica del sito sono state utilizzate diverse tecnologie: Air Sparging (AS); Soil Vapor Extraction (SVE); Pump & Treat (P&T).

Le prime due spesso sono applicate in successione. L’azione sinergica delle due tecnologie consiste nell’insufflare aria (impianto AS) negli orizzonti saturi dei terreni per consentire l’ossidazione e comunque lo strippaggio dei contaminanti volatili e semivolatili dalla fase liquida e veicolarli nella zona insatura dei terreni. I composti volatili sono poi allontanati definitivamente tramite i pozzi di aspirazione a servizio dell’impianto SVE. L’aria estratta dallo SVE viene depurata su filtri a carboni attivi prima della sua immissione in atmosfera.

Il sistema P&T è un sistema di messa in sicurezza e/o di bonifica costituito dall’emungimento e successivo trattamento delle acque sotterranee contaminate. Tramite pozzi di emungimento, denominati pozzi barriera, opportunamente posizionati in base all’andamento della falda nonché dell’estensione dell’area interessata (normalmente vengono collocati in numero variabile a valle idrologico della falda a protezione di eventuali obiettivi sensibili), si crea una depressione del livello piezometrico, al fine di catturare a mandare in trattamento presso l’impianto mobile, all’uopo allestito e dimensionato, il fronte di contaminazione presente in soluzione nell’acquifero.

Attualmente sono stati smaltite 1.918 ton di CER 170504 (terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 170503) presso l’impianto Piattaforma Polifunzionale Sadi Servizi Industriali di Orbassano (TO).