Bonifica “Ex Fonderie Castelli” in comune di Carbonara Scrivia (AL)

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Bonifica “Ex Fonderie Castelli” in comune di Carbonara Scrivia (AL)

INTERVENTO:

Intervento di bonifica ambientale dell’area denominata “Ex Fonderie Castelli” in comune di Carbonara Scrivia (AL)

COMMITTENTE:

Comune di Carbonara Scrivia

PERIODO DI LAVORO:

19 Febbraio 2007 – 09 Marzo 2009

IL SITO:

L’area industriale ex “Fonderie Castelli”, con una superficie totale di 21.300 mq, è situata a circa un chilometro dall’abitato del Comune di Carbonara Scrivia in provincia di Alessandria e a circa quattro da quello di Tortona.

EX FONDERIE CASTELLI

L’insediamento industriale nasce nei primi anni ’60 con il nome di “F.I.M.U. – Fonderia Italiana Macchine Utensili S.p.A. Nel 1988 la proprietà passa alle “Fonderie Castelli Tortona S.r.l.” il cui processo di lavorazione di fonderia dell’acciaio e della ghisa era costituito da 2 forni a cubilotto a vento freddo, alimentati a coke metallurgico. Nel corso degli anni l’attività di fusione dei metalli continua, anche attraverso una conversione impiantistica volta alla conversione dei forni ad ossi-metano. Terminate le attività di fusione dei metalli ferrosi e della ghisa nel 1994, le Fonderie caddero in fallimento. La curatela del Fallimento affitta l’insediamento alla ditta “Società Ecologia-Ambientale” di Napoli per “l’utilizzo dei beni immobili insistenti sull’insediamento, finalizzati all’attività di fonderia di acciaio e ghisa, dei metalli non ferrosi e per quanto altro attiene a tale attività, ivi compreso lo stoccaggio di sottoprodotti e residui riutilizzabili”. Probabilmente a causa dello scarso ritorno economico dell’operazione e/o alla oggettiva mancata dotazione delle tecnologie e delle strumentazioni necessarie all’attuazione dello stesso, il sito si trasforma in breve tempo in uno stoccaggio incontrollato di scorie e polveri di alluminio.

Presso il sito sono presenti rifiuti interrati e/o abbancati sui piazzali, oltre a numerose centinaia di sacconi contenenti polveri/scorie di alluminio depositate entro i capannoni e alcuni serbatoi interrati ormai dismessi, ma ancora contenenti reflui e/o idrocarburi. La presenza in loco di sacconi ammalorati contenenti polveri d’alluminio comporta il rischio di emissioni di polveri/gas in atmosfera, tale rischio è incentivato dall’esposizione del rifiuto all’umidità (i capannoni presentano coperture in cemento-amianto ormai ammalorate).

IL PIANO OPERATIVO

Il progetto d’intervento prevede, oltre all’escavazione dei rifiuti interrati ai fini del loro smaltimento, gli interventi di bonifica, certificazione e ablazione dei serbatoi interrati, anche i necessari trattamenti da condursi on site a mezzo di impianto mobile autorizzato a carico dei rifiuti d’alluminio.

Il trattamento consiste nel lavaggio del rifiuto, ai fini dello “spegnimento” della reattività. Trattasi di fatto di condurre una reazione controllata ai fini dello spegnimento e della successiva conferibilità dello stesso presso impianto finale autorizzato.

Nella fase preliminare delle lavorazioni è stata predisposta la cantierizzazione del sito con posa in opera di pesa a ponte e di tutte le utilities necessarie alla perfetta resa delle prestazioni. Tra le opere provvisionali eseguite, quelle funzionali all’installazione dell’impianto mobile di trattamento delle polveri/scorie di alluminio ed al suo monitoraggio e conduzione.

A contorno delle attività principali, è stata condotta anche una messa in sicurezza (con asportazione smaltimento) di parte di alcuni manufatti contenenti amianto, al fine della sicura operatività di cantiere.

RISULTATI

In corso d’opera sono state manipolate e correttamente smaltite circa 1.700 t di rifiuti d’alluminio (destinati, dopo trattamento, a discarica per rifiuti pericolosi estera), oltre a 3.300 t di rifiuti destinati a discarica nazionale per rifiuti non pericolosi, circa 270 t di rifiuti inerti da demolizione, circa 93 t di asfalto, oltre a quantitativi minori di altri rifiuti, meglio dettagliati nel seguito. Al termine dei lavori di bonifica, il sito risulta completamente liberato di tutti i rifiuti presenti, che sono stati avviati a corretto smaltimento e/o recupero, azzerando i rischi ambientali derivanti dalla presenza in sito dell’alluminio metallico annullati.

A completamento delle attività di scavo e smaltimento, è previsto il ritombamento dei volumi vuotati a seguito delle asportazioni, con fornitura di inerte certificato ed idoneo allo scopo.

A corredo di tutte le attività di manipolazione, escavazione, bonifica, carico e spedizione, sono state condotte le verifiche ambientali ed i monitoraggi ai fini della tutela degli operatori e dei terzi potenzialmente esposti. Parallelamente sono state condotte e documentate tutte le verifiche analitiche necessarie all’omologa ed alla verifica del rispetto della stessa per tutte le tipologie trattate e smaltite.