Bonifica “Cava Busa”

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Bonifica “Cava Busa”

INTERVENTO:

Messa in sicurezza e bonifica del sito contaminato denominato “Cava Busa” nel Comune di Castiglione delle Stiviere (MN).

COMMITTENTE:

Comune di Castiglione delle Stiviere (MN)

PERIODO DI LAVORO:

04 Maggio 2007 – 29 Aprile 2010

IL SITO:

Il sito oggetto della bonifica è la ex cava di ghiaia alla periferia orientale del Comune. Un’area di circa 4.000 mq, di cui la metà contaminata, costituita da una superficie sostanzialmente pianeggiante, per la maggior parte coperta da vegetazione erbacea, in parte addirittura coltivata.

EX CAVA BUSA

Tra gli anni ’60 e ’80 sono stati sversati sul terreno dell’Ex Cava Busa una serie di reflui industriali allo stato fluido e solido. Solo all’inizio degli anni ’90 con l’insorgere della coscienza ecologica e dei relativi provvedimenti in maniera di smaltimento dei rifiuti, ci si è interessati impatti ambientali sul territorio. 

A seguito delle analisi e dalle considerazioni svolte dall’RTI, sono stare individuate nel sito due aree distinte da diverso grado di contaminazione: Area A di 2000 m2 circa, caratterizzata da una contaminazione molto elevata; Area B di 3000 m2 circa, interessata da una contaminazione meno significativa, principalmente causata dalla migrazione delle sostanze contaminanti presenti nell’area A. 

L’inquinamento è prodotto dalla presenza di fanghi di lavorazione miscelati a materiale di riporto, di demolizione, di diversa provenienza. I gruppi chimici cui è possibile ricondurre i contaminanti sono principalmente riferibili a: Idrocarburi monoaromatici, segnatamente Benzene, Toluene, Xilene; Ammine aromatiche; Idrocarburi alifatici clorurati. La contaminazione ha una profondità massima pari approssimativamente a 6/7 m da p.c. e ha interessato sia il terreno di riporto sia il terreno, presumibilmente, naturale presente al di sotto di tale orizzonte. Presente nel sito anche una falda sottostante che non risulta contaminata. 

PIANO OPERATIVO

Obiettivo dell’intervento è la bonifica dei suoli contaminanti. L’RTI ha attuato trattamenti on site, parte in situ (SVE) e parte ex situ (BIOPILA). Predisposto poi un sistema di barriera idraulica, composto da un pozzo barriera, da un sistema di aspirazione e collettamento delle acque e da un impianto di trattamento del tipo stripper + carboni attivi per il trattamento delle eventuali acque emunte, nel caso in cui la falda mostrasse contaminazioni ascrivibili agli interventi in corso.

Le operazioni sono state condotte al fine di minimizzazione degli impatti ambientali sul territorio, le movimentazioni di materiale inquinato sono state condotte con minor rischio di esposizione dei terzi e senza impattare oltre il dovuto sulla viabilità del posto. 

LA TECNOLOGIA

Preliminarmente alla fase di messa in sicurezza è stato realizzato un cantiere con recinzione dell’intera area, il getto di una platea tecnica in cls, il posizionamento dei box e l’installazione di tutte le impiantistiche. 

L’area A (nucleo della contaminazione) è stata scavata previo allestimento di una tensostruttura provvisionale (circa 12.000 mc) a confinamento della zona di scavo, con attivazione di un sistema di depressione della stessa per il contenimento delle eventuali esalazioni di contaminanti in ambiente. Il terreno scavato è stato riposto in una diversa tensostruttra provvisionale (circa 12.000 mc) anch’essa confinata dinamicamente, in cui si sono allestite quattro biopile statiche, per complessive 6.000 ton circa di terreno. Le biopile, inoculate e sottoposte a ventilazione forzata, hanno subito il processo di bioremediation.

L’area B, a minor contaminazione, è stata sottoposta ad un trattamento SVE (Soil Vapour Extraction) di tipo diffuso. Si sono istallati 27 pozzi, dotati dei sistemi di controllo, collettati al sistema di estrazione dei gas interstiziali e al sistema di abbattimento degli inquinanti che, nel caso specifico è del tipo ad adsorbimento su carboni attivi.

In fase di scavo si sono portati alla luce tipologie di rifiuti non trattabili in biopila, cica 1000 ton complessivi. Questi rifiuti stati smaltiti, con CER 191302 presso l’impianto Sadi Servizi Industriali Spa di Orbassano (TO).

RISULTATI

Alla fine dell’intervento l’intera area risulta ripristinata dal punto di vista ambientale. Sul sito sono state poi collocate numerose specie arboree.