Bonifica Ex Zeta Petroli

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Bonifica Ex Zeta Petroli

INTERVENTO:

Interventi di messa in sicurezza d’emergenza dell’area “ex Zeta Petroli” sita in Albaredo Arnaboldi (PV)

COMMITTENTE:

Broni Stradella S.p.A

PERIODO DI LAVORO:

Fase 1 e 2: da Ottobre 2004 a Novembre 2008

Fase 3: dal 15 Dicembre 2009 al 28 Marzo 2012

IL SITO:

Il sito oggetto degli interventi è l’insediamento ex Zeta Petroli presso il quale sono stati stoccati in maniera abusiva prodotti e sottoprodotti dell’industria chimica e petrolifera di base. L’area si trova in loc. Bronzi di Albaredo Arnaboldi (PV), collocata ad ovest del centro abitato, in aperta campagna a circa due chilometri dal centro medesimo in prossimità di un gruppo di tre-quattro abitazioni.

Greenthesis (mandataria) e Riccoboni S.p.A. (mandante) sono impegnate dal 2004 al 2012 nelle operazioni di bonifica dell’area. Nella fase 1 e 2 sono state rimosse le sorgenti di contaminazione primaria, ossia le fuoriuscite di rifiuti dalle strutture interrate e sopra terra, pericolanti e perdenti. Nella fase 3 invece si è operata la messa in sicurezza dell’area mediante l’asportazione e smaltimento dei terreni di riporto contaminati. 

EX ZETA PETROLI

Nell’area ex Zeta Petroli fino al 2004 sono state condotte attività di raccolta e stoccaggio abusivo di rifiuti derivanti dall’industria petrolifera e chimica di natura liquida (pompabile) e/o semisolida (fondami). Gestiti in maniera approssimativa, questi rifiuti hanno generato una evidente contaminazione delle matrici ambientali del luogo (acque sotterranee, terreni, aria), verificata anche con campagne di indagine specifiche.

Tra le criticità ambientali individuate nel sito:

Contenitori metallici fissi (serbatoio interrati e/o fuori terra) in pessimo stato di conservazione, contenenti miscele di prodotti idrocarburici, alcuni dei quali ad elevata infiammabilità e/o contenenti  PCB; automezzi (autobotti) vetusti e in pessimo stato di conservazione, contenenti miscele di prodotti idrocarburici, alcuni dei quali ad elevata infiammabilità e/o contenenti PCB; fusti plastici e/o metallici, alcuni dei quali in pessimo stato di conservazione, contenenti miscele di prodotti idrocarburici, alcuni dei quali ad elevata infiammabilità e/o contenenti PCB; lastre di copertura in cemento amianto deteriorate e spezzate, da porre in sicurezza e avviare a giusto smaltimento; coibentazioni in lana minerale diffuse sul suolo e soggette alla dispersione atmosferica, da porre in sicurezza ed avviare a giusto smaltimento. 

La presenza di prodotti idrocarburici, potenzialmente infiammabili, con caratteristiche di evaporabilità elevate e con elevati livelli di contaminazione da sostanze riconosciute cancerogene, costituisce fonte di sensibile rischio ambientale e di preoccupazione per l’intera zona circostante.

Nella terza fase sono state invece affrontate criticità relative al dilavamento meteorico e percolazione di sostanze tossico e nocive (idrocarburi>12, BTEX e PCB) e la diffusione degli inquinanti nelle acque sotterranee (falda).

IL PIANO OPERATIVO

Le attività oggetto delle tre fasi di intervento sono precedute da una fase preliminare dedicata all’approntamento o ripristino delle utilities e delle strutture di cantiere, tra le quali la creazione di canaline perimetrali a regimazione/raccolta delle acque meteoriche e/o di scolo contaminate, la creazione di superfici di lavoro pavimentate e rese impermeabili e l’installazione di un impianto antincendio. 

Nelle prime due fasi di bonifica si è innanzitutto quantificato e caratterizzato in modo preliminare i rifiuti presenti sull’area. Successivamente si è messo in sicurezza i fabbricati presenti con operazioni di rimozione e smaltimento di manufatti in cemento-amianto pericolanti (previsti Kg 300 – CER 17.06.05), raccolta di coibentazioni a matrice minerale sparse al suolo, compresa messa in sicurezza e smaltimento (previsti Kg 500 CER 17.06.03 e 17.06.04) pulito le superfici pavimentate e visivamente interessate da prodotti oleosi, compreso smaltimento acque di lavaggio.

Sono stati poi svuotati i contenitori fissi e mobili contenenti rifiuti di natura idrocarburica a matrice pompabile, con precedenza ai serbatoi interrati, quindi ai serbatoi verticali fuori terra (uno dei quali in situazione di equilibrio instabile), ed infine ai vecchi automezzi parcheggiati. 

Nella terza fase dell’intervento si è poi proceduto a captare le acque contaminate di falda sospesa presente negli scavi, che sono poi state inviate a smaltimento presso impianti autorizzati esterni. Sono state predisposte le barriere idrauliche per le acque di falda principale e allestito un impianto chimico-fisico con scarico autorizzato in corso d’acqua superficiale. Rimossi i manufatti contenenti amianto (tettoie) e demoliti i fabbricati con triturazione delle macerie ai fini del riutilizzo on site o smaltimento. Ci si è poi concentrati sul terreno con l’identificazione e l’asportazione preliminare dei rifiuti presenti nell’area, inviati poi a smaltimento. Operando sotto tensostruttura con ricambio d’aria si è poi asportato il terreno e i riporti contaminati fino al raggiungimento del suolo naturale, con l’esecuzione di analisi di classificazione ai fini dello smaltimento. I terreni e i riporti sono stati poi trasportati in discarica o in impianti di trattamento e recupero. Infine sono state svolte verifiche analitiche di fondo scavo. 

LA TECNOLOGIA

Tutte le fasi di intervento sono state condotte adottando procedure e tecnologie in grado di assicurare la massima protezione per il personale, l’ambiente esterno e la popolazione, previa caratterizzazione dei rifiuti e sotto preventivo e continuato monitoraggio delle condizioni di lavoro ed ambientali, anche per mezzo di centraline fisse con sensori a lettura continua.

Tra i sistemi di sicurezza adottati rientra anche un sistema antincendio ad acqua pressurizzata e schiumogeno attrezzato con serbatoi riserva d’acqua, gruppo pompe automatiche di pressurizzazione, anello di servizio con idranti fissi e monitori carrellati. 

Le attività di svuotamento e bonifica dei contenitori (sia serbatoi fissi che rimorchi-cisterna di automezzi) sono state realizzate previa saturazione degli stessi con gas inerte (anidride carbonica). A tal fine è installato in cantiere un impianto di distribuzione che si compone di un pacco bombole (o serbatoio) deputato allo stoccaggio del gas inerte, corredato dell’impiantistica riservata all’estrazione, alla distribuzione ed alla gestione in sicurezza dello stesso. Il gas (CO2), è stivato sotto forma liquida, ed è erogato a pressione costante, nel campo 12 – 20 bar; la distribuzione dello stesso avviene in seguito all’evaporazione, con passaggio dalla forma liquida alla forma gassosa.

L’asportazione della fase pompabile dei rifiuti avviene attraverso l’impiego di pompe oleodinamiche e/o auto-spurghi ad anello liquido. Mentre il lavaggio e la bonifica dei contenitori avvengono attraverso lavaggio a pressione con impiego di attrezzatura antideflagrante. Le acque di falda sono state infine trattate con impianto chimico/fisico mobile autorizzato ed attrezzato on site su semirimorchio.

Nella terza fase un escavatore dotato di pinza idraulica è stato utilizzato per la demolizione degli edifici con successiva frantumazione in blocchi movimentabili per il carico e trasporto a impianti di recupero esterni. Operazioni selettive di scavo sono poi state eseguite in area confinata statica/dinamica (sotto tensostruttura) con escavatori con benna, in funzione della tipologia di scavo, per rimozione dei rifiuti/terreni contaminati. Le porzioni maleodoranti e sature o contenenti amianto sono state poi insaccate. Circa 12.700 mc di acque di falda sono poi state trattate con impianto mobile chimico/fisico. 

RISULTATI

Complessivamente sono stati recuperati e smaltiti 800.000 Kg di idrocarburi estratti (CER 07.07.07 – 07.07.08 – 13.01.01 – 13.03.01 – 13.03.06 – 13.03.07).

Asportate e bonificate le morchie palabili deposte sul fondo dei contenitori e avviato lo smaltimento del rifiuto derivante, per complessivi 200.000 Kg stimati (CER 05.01.03), compresa la raccolta e lo smaltimento delle acque di lavaggio, per complessivi 200.000 Kg stimati (CER 13.05.07 – 13.08.02 – 16.10.01 – 16.10.02).

Asportazione fusti interrati e terreno limitrofo, con contestuale smaltimento falda sospesa e trattamento on site di circa 4500 mc d’acqua estratta dalla 1^ falda e depurata a mezzo impianto mobile di cantiere.

Nella terza fase sono stati smaltiti rifiuti afferenti a diverse categorie: 6,76 tonnellate CER 05.01.03, 1,84 tonnellate di CER 08.04.09, 2,19 tonnellate di CER 13.02.05, 2,72 tonnellate di CER 15.01.10, 8,0 tonnellate di CER 16.01.03, 0,49 tonnellate di CER 16.05.06, 1,89 tonnellate di CER 16.07.08, 2,10 tonnellate di CER 17.02.01, 85,13 tonnellate di CER 17.04.05, 1.478,57 tonnellate di CER 17.05.03, 9.282,98 tonnellate di CER 17.05.04, 320,47 tonnellate di CER 17.06.05, 273,10 tonnellate di CER 17.09.04, 0,94 tonnellate di CER 19,09,04, 236,21 tonnellate di CER 19.13.01, 1.357,72 tonnellate di CER 19.13.02, 400,27 tonnellate di CER 19.13.08, 0,45 tonnellate di CER 20.01.26, 0,16 tonnellate di CER 20.01.27, 11,38 tonnellate di CER 20.03.07.